Sono tanti i papà e le mamme della Comunità Papa Giovanni XXIII che accolgono nelle proprie case e condividono la propria vita con bambini, disabili ed emarginati: persone bisognose di un punto fermo da cui ripartire, di una famiglia in cui ritrovarsi.

È questo che fa di ogni nostra casa qualcosa di più di una casa, un luogo in cui continuano ad accadere cose speciali, finché non diventano normali.

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Sono tanti i papà e le mamme della Comunità Papa Giovanni XXIII che accolgono nelle proprie case e condividono la propria vita con bambini, disabili ed emarginati: persone bisognose di un punto fermo da cui ripartire, di una famiglia in cui ritrovarsi.

È questo che fa di ogni nostra casa qualcosa di più di una casa, un luogo in cui continuano ad accadere cose speciali, finché non diventano normali.

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Le nostre Case Famiglia e i nostri sostenitori raccontano l’emergenza sanitaria

STORIE D’AMORE E CONDIVISIONE

Tiziana mamma di Casa Famiglia
TIZIANA

Io avevo 20 anni, Simone una malattia sconosciuta. Non c’era nessun documento all’anagrafe che dicesse che Simone era figlio mio, soltanto quello con cui me l’avevano dato in affidamento. Dal primo momento sono stata sua madre, mi sono sentita sua madre. Perché una mamma porta il proprio figlio nel grembo materno ma non solo: lo porta nel suo cuore e nel suo pensiero sempre, in qualsiasi momento, 24 ore su 24. E questa è la grande soddisfazione che ha un figlio, che sa e sente di sentirsi pensato e amato sempre.

Francesco e Monica, per camminare insieme agli ultimi #cimettolamiavita
FRANCESCO E MONICA

Siamo partiti giovanissimi per la Tanzania, per condividere la nostra “fortuna” con chi dalla vita non aveva ricevuto quasi nulla. Tornati in Italia, ci siamo resi conto che anche nella nostra città, in mezzo alla ricchezza, c’erano bambini soli, persone che avevano bisogno di una famiglia che scegliesse di amarli per sempre. Da vent’anni, insieme ai nostri 4 figli, siamo famiglia per tanti bambini e ragazzi che non hanno i genitori, molti di loro sono originari proprio di quel Paese lontano che ha dato vita alla nostra scelta.

Roberto, papà di casa famiglia
ROBERTO

Valentina è entrata nelle nostre vite come un uragano fermo. Ci avevano detto che non sarebbe andata oltre i 2 anni di vita ma siamo stati insieme per 25 anni, con gioie e dolori, tanti dolori ma sempre affrontati in braccio ad una mamma e a un papà. Non ha mai parlato ma, allo stesso tempo, ci ha detto e insegnato tanto, anche ai nostri figli che con lei hanno condiviso tutto, anche il cognome.

PERCHÉ LA CASA FAMIGLIA APG23 È UNICA? Perché qui vivono insieme bambini e adulti con storie e problemi diversi.
Ogni componente della Casa Famiglia porta la sua storia che diventa ricchezza per tutti.
Perché alla base del modello educativo c’è la condivisione diretta. Così nascono legami che tolgono alla radice l’emarginazione, la solitudine e l’abbandono. Perché ogni casa famiglia è parte di una rete solidale di tante realtà in grado di dare risposte diversificate e integrate tra loro ai bisogni delle persone accolte. Perché c’è la presenza costante di una mamma e di un papà. Qui il calore della famiglia che accoglie si unisce alla professionalità di genitori che vengono costantemente formati.

245

Famiglie che accolgono
in Italia e nel Mondo

4.900

Persone e bambini
accolti in famiglia

50%

Persone accolte che non
beneficiano di contributi economici

+2.000

Membri e volontari che
accolgono chi ha bisogno

PERCHÉ LA CASA FAMIGLIA APG23 È UNICA? Perché qui vivono insieme bambini e adulti con storie e problemi diversi.
Ogni componente della Casa Famiglia porta la sua storia che diventa ricchezza per tutti.
Perché alla base del modello educativo c’è la condivisione diretta. Così nascono legami che tolgono alla radice l’emarginazione, la solitudine e l’abbandono. Perché ogni casa famiglia è parte di una rete solidale di tante realtà in grado di dare risposte diversificate e integrate tra loro ai bisogni delle persone accolte. Perché c’è la presenza costante di una mamma e di un papà. Qui il calore della famiglia che accoglie si unisce alla professionalità di genitori che vengono costantemente formati.
245

Famiglie che accolgono
in Italia e nel Mondo

4.900

Persone e bambini
accolti in famiglia

50%

Persone accolte che non
beneficiano di contributi economici

+2.000

Membri e volontari che
accolgono chi ha bisogno

Per dare una famiglia a chi non ce l’ha

IO #CIMETTOLAMIAVITA

  • TINA Per crescere i bimbi rimasti soli io #cimettolamiavita
  • JESSICA Per accogliere chiunque ha bisogno io #cimettolamiavita
  • FRANCA Per restituire la voglia di vivere io #cimettolamiavita

La Casa Famiglia APG23 è una famiglia un po’ speciale.

Prima di essere strutture fisiche sono strutture affettive, sono famiglie, sono papà e mamme che donano la loro casa, il loro tempo, il loro impegno, donano la loro vita a bambini disabili, persone sole e abbandonate e chiunque necessiti di essere accolto e aiutato ogni giorno.

Ogni minuto, ogni parola, ogni gesto è speso per i più indifesi, svantaggiati, emarginati. 24 ore su 24, sette giorni su sette, una Casa Famiglia non smette mai di essere, prima di tutto, una famiglia.

Dopo il terremoto del 2016, oggi la Casa Famiglia di Tolentino torna ad accogliere chi ha bisogno. Ripercorri tutta la loro storia.
Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio. Proverbio africano
Dopo il terremoto del 2016, oggi la Casa Famiglia di Tolentino torna ad accogliere chi ha bisogno. Ripercorri tutta la loro storia.
Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio. Proverbio africano
LA COMUNITÀ
PAPA GIOVANNI XXIII
Logo Comunità Papa Giovanni XXIII - APG23

La Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23), fondata nel 1968 da don Oreste Benzi è fatta di persone che condividono ogni giorno la propria vita con i poveri, con chi vive ai margini, bambini abbandonati, persone sole. In 500 realtà tra Case Famiglia, mense per i poveri, centri nutrizionali, Capanne di Betlemme per i senza tetto, comunità terapeutiche, cooperative sociali e case di accoglienza, in oltre 40 paesi del mondo, i membri e volontari della Comunità realizzano il grande progetto del fondatore: essere la famiglia di chi non ce l’ha.

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IL FONDATORE
DON ORESTE BENZI
Don Oreste Benzi fonda a Coriano, comune vicino a Rimini, la prima casa famiglia il 3 luglio del 1973 per "dare una famiglia a chi non ce l'ha"

La storia della Comunità Papa Giovanni XXIII è inevitabilmente intrecciata alla storia del suo fondatore. Oreste Benzi nasce il 7 settembre 1925 a San Clemente, nell’entroterra riminese, da una famiglia povera, sesto di nove figli. Diventa sacerdote nel 1949, e da subito si occupa dell’educazione degli adolescenti e dei giovani. Mosso dal suo spirito innovatore fonda nel 1968 quella che oggi è la Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha ispirato e condotto fino al 2 novembre 2007, giorno in cui è tornato al Padre.

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DON ORESTE BENZI
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