I nostri sostenitori
Ho letto la lettera di un nonno alla sua famiglia e mi sono commossa pensando a mia mamma di 89 anni, che pochi mesi fa aveva pensato di cercare una casa di riposo perché non voleva pesare su noi. Invece, per fortuna, io e mio marito l’abbiamo convinta a restare a casa con noi e ora dice che è la cosa migliore.
Questo ultimo periodo (da marzo a maggio) è stato molto brutto per la nostra famiglia. Mio marito positivo al Coronavirus ci ha preoccupato molto, perché paziente a rischio è stato ricoverato e poi in isolamento in casa.
Ora che l’incubo è finito mi è rimasta la sensazione, anzi la certezza, che il Signore ci abbia dato una mano (la forza) per superare tutte le difficoltà.
Spero per il futuro che finisca questa pandemia, che tutti possano riprendere il lavoro e che i giovani abbiano la possibilità di vivere in un mondo migliore.
Isa
Tempo di preoccupazione per le persone care, per i figli e i nipoti lontanissimi. Tempo di buona compagnia tra marito e moglie (è stato ad aprile il nostro 51esimo anniversario di matrimonio). Abbiamo letto molto, sfaccendato in tante cose e ci siamo attentamente informati. Abbiamo pregato insieme tantissimo (la Chiesa ha dato l’opportunità di seguire un po’ tutto). Abbiamo tenuto molto i contatti con figli e nipoti via Skype e cellulare.
Tempo di sofferenza e di grazia.
Donatella
Ho 89 anni e per l’età sto discretamente bene, come pure la mia famiglia. Faccio ancora qualche lavoretto nella mia campagna. Quello che mi è mancato, appunto, nei tre mesi dall’inizio della pandemia è non essere potuto andare a vedere il ciclo primaverile della natura sul posto.
Comunque ringrazio Dio di tutto e per tutto quello che ho ricevuto e ricevo nella sua immensa Bontà. Vi saluto e vi auguro ogni bene. Grazie,
Placido
Cari amici, ho trascorso questo periodo di chiusura dedicandomi, come molti, al lavoro a distanza. Sono un’insegnante prossima alla pensione e ho dovuto imparare a superare tutte quelle difficoltà che inevitabilmente sono sopraggiunte per potermi “attrezzare” tecnologicamente, senza nemmeno poter ricorrere all’aiuto di una persona esperta in presenza, ma solo a distanza.
Ma il Signore ha provveduto, perché mi ha fatto incontrare l’aiuto e la disponibilità incondizionata di un collega e ce l’ho fatta!
Cinzia
Sono Roberto, il figlio maggiore, la quarantena mi ha insegnato quanto sia bello poter uscire liberamente.
Ciao, io sono Francesca, la figlia più piccola. Per me stare in quarantena significa stare lontano dalla libertà di vivere “normalmente” Grazie a te! Ciao!
Io sono la mamma, Eleonora: mi sono sentita protetta dalle mura domestiche, e con la necessità di fare la spesa il meno possibile ho insegnato ai miei figli di accontentarsi di quanto avevamo in casa!
Ciao, sono Alessandro, il babbo: sto vivendo questo periodo rendendo grazie al Signore per la mia famiglia, la salute, la casa, il giardino dove poter passare momenti all’aperto, il lavoro, le messe che sono ricominciate e la presenza di persone speciali come voi!
Ciao, sono Riccardo e secondo me, anche se questo virus ci ha allontanato, ci ha avvicinati, perché mi manca lo stare insieme agli altri.
Alessandro, Eleonora, Roberto, Riccardo, Francesca
Sono commossa al pensiero che, in questo periodo così drammatico in cui avete dovuto affrontare tante difficoltà e preoccupazioni per sostenere in vari modi chi si trovava in situazioni di grande bisogno, vi siate ricordati di me.
Anna Maria
Mi chiamo Valentina, ho 24 anni e sto per laurearmi in Scienze della Formazione Primaria. Non posso dire di aver sofferto in questo periodo di quarantena, ma ho provato una grande solitudine data dalla mancanza dell’affetto delle persone che fanno parte della mia vita e ho compreso come la solitudine sia forse il male più grande per ogni persona, perché l’affetto e l’amore non possono essere sostituiti da niente.
Grazie per tutto quello che fate e per l’esempio che mi date: la vostra costanza e la vostra dedizione mi danno la forza per lottare per i miei sogni.
Valentina
Le nostre Case Famiglia
#IOSPRECOZERO!
L’emergenza che stiamo vivendo ci ha portati a vivere H24 con i nostri figli: siamo marito e moglie, 4 adolescenti, 2 giovani e un’anziana signora psichiatrica con gravi disabilità fisiche. Il Covid-19 è particolarmente pericoloso per noi, o meglio per le persone che accogliamo. Per questo facciamo la spesa solo quando è davvero necessario, quando abbiamo utilizzato tutto, ma proprio tutto ciò che abbiamo in casa. Sperimentiamo così l’essenzialità e la creatività, facendo attenzione a non sprecare nulla.
Davide e Cinzia,
Casa Famiglia di Misano Monte RN
La festa di laurea
Siamo riusciti a vivere un bellissimo momento di festa: nostro figlio Luca si è laureato in videoconferenza, io e sua sorella Sofia ci siamo improvvisate pasticcere e fioraie, preparando una meravigliosa torta e intrecciando una bellissima corona con l’alloro del giardino. Tutta la famiglia e i tanti invitati – online! – hanno trascorso una giornata diversa da quelle che ormai da tempo si susseguono una dopo l’altra. La preoccupazione ha fatto spazio alla gioia di un traguardo raggiunto e di un futuro che verrà.
Casa Famiglia “Betlemme”, Pesaro
Tre compleanni e un virus antipatico
Il caso ha voluto che durante questo periodo di quarantena la nostra famiglia abbia festeggiato ben tre compleanni. Per quello di mamma Ljljane abbiamo costruito con le nostre mani un grande portapane di legno. Poi c’è stato Tiago che ha compiuto 6 anni: per fortuna ci eravamo organizzati in tempo comprando un aeroplano verde. Gabriele invece, 8 anni, ha ricevuto la promessa di un regalo che arriverà appena sarà possibile. Ovviamente tutti hanno avuto torte e dolci in abbondanza!
Samuel,
Casa Famiglia “Maria Stella del Mattino”, Nidastore AN
La corrispondenza
Qui a Lourdes tutto è deserto, il santuario, le vasche, le strade… Anche noi, con i nostri 8 figli, stiamo in casa. I più grandi si tengono in contatto con i compagni e gli amici grazie ai cellulari e alla tecnologia; i piccoli invece si sono organizzati così: si scrivono le letterine e noi genitori quando possiamo facciamo da corrieri e le andiamo ad imbucare direttamente a casa dei loro amici. Che bello, tornare ai fogli di carta, alle cose vere!
Palmino,
Casa Famiglia “Verso Belem”, Lourdes – Francia
La Provvidenza
Prosegue, con tutte le necessarie precauzioni, il servizio di distribuzione delle eccedenze alimentari ritirate da supermercati e produttori locali (la Provvidenza, come diciamo noi, che ci manda il buon Dio), organizzato nel nostro cortile dove sono allestiti un magazzino e una cella frigorifera. Ce ne occupiamo io e mia moglie Rosa con l’aiuto delle persone che accogliamo, a casa per ferie obbligate o in cassa integrazione. Ne beneficiano le case della Comunità e anche le persone in difficoltà del territorio, che sempre più bussano alla nostra porta. Anche se a distanza, è come se condividessimo lo stesso pasto: è il bello della condivisione!
Giorgio,
Casa Famiglia “Borgo San Rocco”, Savignano sul Rubicone FC
Le perle preziose
Nella nostra casa, sempre pronta a rispondere al bisogno urgente di accoglienza di bambini e ragazzi, in questo momento vivono: mia figlia di 20 anni, che ha una disabilità molto importante; un piccolo di 15 mesi; un bimbo di 4 anni; due fratelli di 5 e 6 anni e una bimba di 5 anni. C’è sempre tanto da fare, la quotidianità è impegnativa come mai prima d’ora. Però in casa nostra non manca nulla, c’è sempre un clima gioioso e allegro. Vivo come un privilegio il potermi prendere cura di queste persone che mi sono care e cerco le perle preziose nascoste in questo tempo.
Mariagrazia
Pronta Accoglienza Minori “Angeli Custodi”, Cento FE
Tempo di grazia
Questo periodo che porta ansie e paure può essere vissuto come un momento in cui ci prendiamo il tempo che sempre diciamo di non avere: per la preghiera e la lettura, per il riposo, ma anche per fare tante cose insieme ai nostri piccoli. Lavori di casa, giardinaggio, attività creative.
Anche cercando di dedicare a ciascuno delle attenzioni esclusive, senza affanno. Insomma, se lo vogliamo, possiamo trasformare questo momento in un tempo di grazia, ricordandoci sempre di quanto sia precaria la nostra vita.
Claudia
Casa Famiglia “Maria Ausiliatrice”, Cuneo
Combriccola in cattività
Siamo 9: tanti, pochi? Una combriccola. Come affrontiamo la giornata? Studiando, giocando, se c’è un bel sole anche nel nostro prato.
Oserei dire che siamo sereni e cerchiamo di ricordarci sempre che il valore al nostro tempo non è dato da quanto tempo dura la nostra permanenza su questa Terra, ma come lo spendiamo!
Maria Cristina
Casa Famiglia “Aquila e Priscilla”, Valnogaredo di Cinto Euganeo PD
La danza di Francesca
La nostra Francesca di 12 anni, ha la sindrome “Cornelia de Lange” con grave ritardo mentale e stereotipie, perciò per lei avere la giornata scandita da scuola e centro aggregativo è fondamentale. Ora che queste routine sono saltate, cerchiamo di ricrearne altre. Questo momento è prezioso per lei, arrivata da poco più di un anno a casa nostra, per stringere i rapporti affettivi con tutta la famiglia che mai era stata così presente in casa. Non si ripeterà più che le figlie, che studiano e lavorano fuori casa, siano tutte sempre qui. Francesca è sempre in compagnia delle altre ragazze. La pettinano, le mettono lo smalto, la fanno ballare e lei ne è felicissima. In questo momento più che mai, l’essere casa famiglia è una ricchezza grande.
Stefano e Alessandra
Casa Famiglia “S. Anna”, Fano
Una giornata con Giovanna
Le giornate iniziano con le pulizie, i ragazzi seguono le lezioni online mentre i più piccoli vengono aiutati dai nostri figli più grandi. Le attenzioni maggiori sono per Grafian, che soffre di una grave patologia degenerativa; gli abbiamo spiegato il perché di questa vicinanza che è diventata lontananza, una forma ulteriore di protezione verso la sua fragilità. Prima dei pasti ci aggiorniamo reciprocamente sulla vita di casa e poi affidiamo al buon Dio questa nuova modalità di vita. Come sempre ognuno fa il suo pezzo e questa è la nostra forza.
Giovanna
Casa Famiglia “San Paolo”, Fossano CN
Cristina e l’arcobaleno
In questo momento nella nostra casa famiglia oltre a me e a mio marito ci sono i nostri tre figli, Emanuele (il nostro 19enne in carrozzina) e il nonno di casa, Natalino. Il ritmo si è fatto più lento, la preghiera più costante. Tra compiti, cucina, giardinaggio e taglio della legna, le giornate sono molto impegnate. Con Emanuele usciamo a fare passeggiate nei campi. I nostri figli sono un po’ in tensione, com’è naturale. Per rimanere positivi realizzeremo un cartellone con l’arcobaleno e la scritta “andrà tutto bene”.
Cristina
Casa Famiglia “Marta e Maria”, Rivarotta UD
La grande casa di Roberta e Paolo
In questo momento siamo in 7 in casa. La mattina facciamo i compiti al computer mentre il pomeriggio si gioca in giardino. È un momento particolare, in cui cerchiamo di fare tante cose insieme. Abbiamo cercato di spiegare ai bimbi cosa sta succedendo e il motivo per cui gli assistenti sociali hanno sospeso gli incontri periodici con i loro genitori naturali, che riprenderanno quando l’emergenza sarà finita. Questo è un altro grosso cambiamento per loro, che si aggiunge a tutti gli altri, alla scuola sospesa, alla vita sempre in casa.
Roberta e Paolo
Pronta Accoglienza Bambini “Famiglia di Luca”, Santarcangelo di Romagna RN
Antonio e le raccomandazioni
Con noi vive una persona anziana, molto fragile, con disabilità e problemi polmonari. Anche mia moglie è disabile e ha problemi respiratori. Si esce poco, usiamo mascherine, guanti, laviamo spesso le mani, disinfettiamo le superfici e andiamo avanti. Abbiamo una figlia che vive a Milano, incinta, e un’altra a Roma: è lei che ha spedito le prime mascherine a casa quando a Rimini non si trovavano più. La cosa importante è stare tutti attenti, mi raccomando, tutti, sempre.
Antonio
Casa Famiglia “Sant’Antonio”, Rimini
Vita da infermieri
Oscar, mio marito, lavora come infermiere in ospedale. Come molti altri sanitari, potrebbe contrarre il virus: per precauzione dorme in un ripostiglio, su un letto improvvisato, e mantiene sempre la distanza minima di sicurezza da tutti noi. Io gestisco al meglio la quotidianità con i figli (8 in tutto, tra naturali e accolti, di tutte le età). Il tempo mi scappa tra le mani mentre cerco di star dietro a tutti e a tutto, le lezioni online, cucinare, pulire… ogni giorno pulisco tutte le maniglie di casa. Sembra esagerato, ma sono un’infermiera anche io e capisco la reale gravità della situazione.
Daniela
Casa Famiglia “Monte Tabor”, Crema CR
Un cartello multilingue
Stare chiusi in casa e isolarsi per noi ha voluto dire limitare non solo le attività della famiglia, ma anche quelle rivolte all’esterno. La nostra casa infatti funziona come una sorta di punto di incontro e di scambio di beni come vestiti usati e generi alimentari. Non potevamo permettere che la cosa proseguisse in un momento come questo, in cui i contatti devono essere ridotti al minimo: abbiamo dovuto appendere un cartello al cancello, tradotto in molte lingue, che lo spiega. Significa che molte persone che contavano su questo aiuto ora sono ancora più sole.
Marco
Casa famiglia “Santi Angeli Custodi”, Russi RA